L’abitazione, progettata dall’ architetto Fenoglio in uno stile fantasioso neomedioevale, sorge in una posizione elevata rispetto all’abitato di Canzo e fu costruita dal 1903 al 1906. La collinetta, anticamente conosciuta con il nome di “Grimello” fu venduta all’industriale Magno Magni dai Gavazzi, nobilifilandieri locali. Quando il Magni decise di costruirsi una grande villa nel suo paese natale, essendo profondamente legato all’ambiente vicentino dove viveva, fece trasferire a Canzo per la costruzione della dimora non soltanto molti materiali, come per esempio enormi quantità di “pietra di Vicenza”, ma anche maestranze locali vicentine come scalpellini, ebanisti e decoratori.
La Villa fu realizzata quasi interamente in pietra a vista, con taglio regolare. Esternamente si presenta a balconate e terrazze multiple, che danno all’insieme dell’edificio una particolare fisionomia che ha reso celebre la Villa in tutto il territorio brianzolo. Le stanze interne sono tutte elaborate in forme diverse e con stili architettonici differenti. La singolarità della Villa ci coglie già all’ingresso del viale, con l’immagine della pregievole cancellata opera di maestri fabbri e la linearità della pietra grigia squadrata, armonicamente presente in tutta la dimora.
FOTO STORICHE
Gli affreschi di Silvio Bicchi: Superato l’ingresso principale e percorso il corridoio della graziosa limonaia dalle cui vetrate si osserva il lussureggiante giardino ricco di suggestivi profumi e colori, si giunge ad un ampio ed invitante ambiente: la Biblioteca. Qui, subito, lo sguardo viene catturato dalle grandi tavole ad affresco che interamente occupano il perimetro di tutto il locale. Tali opere rappresentano l’umanità intera, ( Humana Gens ) sapientemente descritta dall’esperta mano del pittore Silvio Bicchi. Il Bicchi fu allievo di Giovanni Fattori, al quale fu legato da affettuosa amicizia;nacque a Livorno nel 1874 e morì a Firenze nel 1948. Conosciuto soprattutto per i quadri di genere storico e per la raffigurazione di scene di vita popolare moderna, le sue note artistiche lo citano anche come illustratore, per Alinari, della Divina Commedia. Come il suo maestro, anche Bicchi operò con una particolare attenzione al realismo e fece sua la frase: “l’arte attuale sta nelle manifestazioni della natura e nell’illustrazione sociale del nostro secolo, sia per costumi, abitudini, sofferenze.”Infatti, le grandi scene sulle pareti della Biblioteca, ben raffigurano aspetti della vita moderna dei primi del ‘900, la guerra, la pace, il lavoro, la vittoria e l’umanità al bivio e rappresentano l’essenza dell’artista. – Il parco naturale: L’intera villa è circondata da un verdeggiante parco naturale, anch’esso risistemato con grande cura e competenza, dal quale si diramano numerosi sentieri e viottoli che conducono a luoghi ed ambienti singolari. Il verde e le artistiche costruzioni formano un unico blocco omogeneo e offrono all’occhio del visitatore un’immagine particolarmente gradevole e suggestiva. Nel parco si possono anche scoprire alcuni angoli caratteristici, come i punti panoramici da cui ammirare il paesaggio o il romantico e verdeggiante angolo fiorito che ben si presta ad una scenografica ambientazione fotografica. Inoltre le essenze arboree particolari ed i giochi di luce rendono ancor più affascinante l’aspetto naturalistico che circonda la villa. Percorrendo l’intreccio di scale e gli ampi scaloni monumentali, sembra di ritornare ai romantici momenti in cui le nobili dame vi si ritrovavano in un armonioso risuonare di musiche e danze. Le innumerevoli statue in pietra che mute testimoni di un tempo remoto hanno visto passare poeti, artisti e uomini illustri, personaggi di cui Magno Magni amava attorniarsi, oggi riportate all’antico splendore rendono questa villa ancor più unica e suggestiva tra le dimore signorili brianzole.